Le sue quotazioni raggiungono cifre elevate: all’ultima asta di Bonhams un esemplare del 1934 è stato aggiudicato a 166.500 sterline. Questo la dice lunga circa il gradimento di queste motociclette a collezionisti e a semplici appassionati.
Siamo in Inghilterra, corre l’anno 1919, la prima guerra mondiale è giunta al termine e George Brough, figlio di William, decide di staccarsi dalla ditta del padre per progettare e costruire in proprio motociclette di lusso. George, allora ventinovenne, compra un terreno a Nottingham e vi costruisce sopra lo stabilimento: per quanto riguarda il motore, si rivolge alla famosa fabbrica inglese JAP che gli fornisce il collaudato motore bicilindrico a V longitudinale da 983 cc.
Quanto al nome “SS100” “SS” sta per Super Sport e “100” per la velocità massima che poteva raggiungere: 100 miglia orarie, corrispondenti a 160 km/h una velocità a cui poche moto a quei tempi, e non certamente turistiche, potevano ambire. Anche il prezzo era per pochi: una Brough Superior costava infatti il triplo di una moto normale. Le successive versioni con nuovi motori più potenti si migliorarono: nel 1928 una SS100 con in sella lo stesso Brough fermò infatti il tachimetro a 210 km/h.